Dieci grandi questioni irrisolte.
Dieci proposte di legge che i deputati e i senatori del Psi presenteranno nel
primo mese di attività parlamentare.
1) SVILUPPO ED EQUITÀ. Il dramma
italiano è la mancata crescita. Negli anni ottanta il Pil cresceva il doppio
della media europea. Negli ultimi vent'anni è cresciuto della metà. E oggi
l'Italia attraversa una situazione di grave depressione. Per rilanciare lo
sviluppo occorre che le forze socialiste europee abbiano la meglio su quelle conservatrici.
L'Italia, intanto, nei limiti sanciti dai vincoli europei, deve operare per
diminuire la tassazione sul lavoro e sulle imprese, e nel contempo dismettere
parte del proprio capitale immobiliare, senza per questo svenderlo come già
avvenuto in epoca di privatizzazioni. Il tutto nell'ottica di una politica di
equità sociale, che preveda che chi più ha più dia. Per questo il Psi propone
una patrimoniale sui grandi patrimoni immobiliari e finanziari, una diversa e
più selettiva modulazione dell'Imu che escluda la prima casa, tranne quella di
lusso, il superamento del patto di stabilità – causa di larga parte delle
difficoltà degli enti locali nel pagamento delle imprese - per quanto riguarda
gli investimenti e una sua generale ricontrattazione. Su questi ultimi tre
punti il Psi orienterà la sua prima proposta di legge.
2) LA COSTITUENTE. Il Psi da
tempo ha lanciato la parola d'ordine della Costituente riprendendo uno slogan
di Pietro Nenni nell'immediato dopoguerra ma valido ancor oggi: "O la Costituente
o il caos". Oggi il caos istituzionale è la prassi della vita democratica
italiana. Si vive in una situazione schizofrenica, in un sistema formalmente
parlamentare ma sostanzialmente presidenziale. La Costituzione resta quella del
1948 con la sola modifica del Titolo quinto, introdotta dal governo dell'Ulivo
e poi messa in discussione dallo stesso governo Prodi per le numerose
incongruenze introdotte nel rapporto tra stato e regioni. Per il resto le
uniche modifiche introdotte in questi vent'anni di seconda Repubblica mai nata
sono esclusivamente di natura elettorale. Il Psi porterà in Parlamento una
riforma organica dello Stato, da varare attraverso un'Assemblea costituente,
che dovrà scegliere tra parlamentarismo e presidenzialismo e solo in seguito
tra proporzionalismo e maggioritario a uno o due turni. La preferenza del Psi è
per un modello parlamentare di tipo tedesco, eventualmente con cancellierato, e
per un proporzionale corretto, a cui si aggiunga la diminuzione del numero dei
parlamentari e il Senato delle regioni.
3) LA DEMOCRAZIA DEI CITTADINI.
Il Psi è partito della democrazia dei cittadini, non della democrazia delle
èlites. In questi vent'anni sono venute meno molte prerogative democratiche.
Parlamentari nominati e non eletti, listini regionali bloccati, giunte
regionali, provinciali e comunali incompatibili con i Consigli, questi ultimi
depotenziati dai tradizionali poteri, adesso proposta di abolizione dei
Consigli provinciali e trasformazione delle province in enti di secondo grado,
abolizione delle circoscrizioni nelle città con meno di 250mila abitanti. La
democrazia del popolo, che si esercita attraverso il voto, è stata gradualmente
sostituita dalla democrazia delle élites, alle quali sono affidati i poteri di
scelta dei nominati. Così le èlites si sono sostituite al popolo. Sono divenute
il vero centro decisionale del sistema politico. L'oligarchia regna peraltro
sovrana in ogni campo della vita sociale. E in particolare nel mondo
dell'informazione in cui singoli giornalisti televisivi possono incrementare o
soffocare singole forze politiche attribuendole o negandole spazi, nel mondo
giudiziario ove i partiti dei giudici regnano sovrani nel Csm effettuando
promozioni o rimozioni a seconda dell'appartenza a questa o quella associazione,
nel mondo industriale e sindacale, negando progressivamente diritti decisionali
o di rappresentanza. Il Psi orienterà le sue proposte al ribaltamento della
situazione attuale, per il ripristino della democrazia dei cittadini.
4) I GIOVANI. Occorre rilbaltare
un welfare tutto basato sull'assistenza agli anziani, che vanno tutelati,
mentre il mancato sviluppo e la necessità di tagliare il debito hanno portato
alla ribalta l'esplosione drammatica della questione giovanile. L'Italia oggi
registra quasi il 35% di giovani disoccupati, che rappresentano un problema di
ordine economico e sociale. Il Psi lavora per creare opportunità e non solo per
la difesa di uno stato sociale che sta diventando iniquo. Investimenti sociali
dunque. Una legge che preveda la detassazione delle assunzioni giovanili,
ammortizzatori per i giovani che passano da un lavoro a un altro, con copertura
parziale dello stipendio e formazione professionale garantita, un salario
minimo garantito per tutti i giovani in cerca di occupazione e intanto
utilizzati per servizi di interesse pubblico ( la copertura potrebbe essere
individuata da una maggiore entrata fiscale dovuta alla lotta all'evasione e da
una maggiore tassazione delle rendite e dei grandi patrimoni).
5) LA GIUSTIZIA GIUSTA. È un
vecchio obiettivo dei socialisti, che introdussero per referendum la
responsabilità civile dei magistrati nel 1987, poi praticamente azzerata da una
legge debole e contraddittoria. Occorre rilanciare, attraverso una proposta di
legge del Psi, il tema giustizia con: lo sveltimento dei processi, magari anche
la limitazione a due dei livelli di sentenza, la più scrupolosa e quasi mai
rispettata gestione del carcere preventivo, che va ancor meglio e più
specificatamente precisato, certo ristretto a casi estremi e non usato a fini
di confessione, la separazione delle carriere dei magistrati, tra inquirenti e
giudicanti, come avviene in tutti i paesi europei.
6) LA REPUBBLICA LAICA. Il Psi
proporrà di inserire all'articolo uno della Costituzione la parola "laica".
L'Italia diviene così una Repubblica laica fondata sul lavoro. Il Psi intende
rilanciare il tema dei diritti civili in Parlamento. Soprattutto su tre temi.
Sulle coppie di fatto e il matrimonio gay, sul fine vita, sulla fecondazione
assistita.
7) I DIRITTI INDIVIDUALI. Sul
matrimonio si intende parificare i diritti per le coppie eterosessuali e
omosessuali, come avviene in Spagna e ormai anche in Francia, e come sta
avvenendo perfino nell'Inghilterra del conservatore Cameron e in diversi stati
americani. Più che leggi speciali occorre una semplice parificazione di diritti
civili. E così per le coppie non sposate che devono poter godere di diritti
all'ereditarietà e all'assistenza che solo l'Italia nega loro, ultima in tutta
Europa.
Sul testamento biologico.
l'Italia è il fanalino di coda del continente. Il primo a trattare l'argomento
fu il socialista Loris Fortuna, padre della legge sul divorzio e sull'aborto,
con una poposta di legge nel 1983 caduta nel vuoto. Il caso Englaro ha riacceso
i riflettori sulla mancanza di qualsiasi legge sul fine vita, contrariamente
agli altri paesi, dopo che già il caso Welby l'aveva richiamata. La legge che
il centrodestra ha tentato di approvare a fine legislatura, rappresenta quanto
di più conservatore, assurdo e liberticida esista. In nessun altro paese
europeo, nemmeno nella Germania della democristiana Merkel, alimentazione e
idratazione artificiale vengono considerate obbligatorie e da non contemplare
nel testamento biologico. Il Psi sull'argomento si farà promotore di una
proposta di legge che dedicherà a papà Englaro e che prevede che anche
alimentazione e idratazione artificiali possano essere oggetto di testamento
biologico. La pessima legge sulla fecondazione approvata nel 2004, e poi
sottoposta a referendum abrogativo fallito per la mancanza del quorum, deve
essere assolutamente modificata. Si tratta della terza anomalia italiana
rispetto all'Europa in materia di diritti civili. La legge italiana, infatti,
ammette solo la fecondazione omologa, cioè della coppia sterile, e vieta invece
quella eterologa, con seme o ovulo di una terza persona. E in più pone il
divieto di utilizzare più di tre embrioni, anche per la crioconservazione e il
loro uso a fini terapeutici. Si è creato il signor Embrione, che viene tutelato
più del feto. Così la legge 40 sulla fecondazione assistita risulta in evidente
contraddizione con la legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza,
richiamando su questo tema perfino l'attenzione della Corte dei diritti umani
di Bruxelles. Il Psi si farà promotore di un netto cambiamento della legge 40.
8) LO IUS SOLI. Il Psi, con la
legge Martelli del 1990, è stato il primo partito che ha affrontato il delicato
problema dell'immigrazione. Oggi richiama il Parlamento a un dovere non più
rinviabile. Riconoscere la cittadinanza italiana a tutti i bambini nati in
Italia dagli immigrati che vi abitano regolarmente, in nome di un principio di
civiltà, di umanità e di laicità, che deve prescindere dalla razza, dalla
lingua e dalla religione.
9) LA RIFORMA DELLA LEGGE SULLE
BANCHE. Anche alla luce dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena, il Psi
ritiene urgente una profonda riforma degli istituti di credito in Italia.
Occorre distinguere tra banche d'investimenti e banche commerciali perché il cittadino
deve sapere dall'inizio come sono gestiti i suoi risparmi. Nessuna fondazione
bancaria può detenere oltre il 30 per cento delle azioni bancarie, i cosiddetti
derivati devono essere regolamentati diversamente (si può prevedere anche il
divieto dei cosidetti derivati misti) e il richiamo dei rischi di ogni
investimento, e non solo quello sul mercato azionario, deve obbligatoriamente
essere comunicato all'investitore. Si deve anche prevedere un ruolo pubblico
nel finanziamento alle imprese, che oggi necessitano di risorse per
investimenti, per tutelare e incrementare l'occupazione. Lo stato può e deve
entrare in campo per far sì che il sistema bancario conceda credito
all'economia italiana, e anche l'azione per il recupero dell'evasione fiscale
messo in moto da Equitalia, non deve mai scontrarsi con la necessaria tenuta
del nostro comparto industriale, artigianale, commerciale.
10)UNA SCUOLA LIBERA, DEL MERITO
E DELLA FORMAZIONE. In tanti hanno tentato di por mano a riforme della scuola
superiore e dell'università. Il Psi rilancia l'esigenza di una riforma organica
tanto del sistema delle scuole superiori per offrire diverse opzioni
umanistiche, scientifiche, tecniche, musicali comunque collegabili al mondo del
lavoro e aperte alle esperienze del progetto 'Erasmus', quanto dell'università,
centro di eccellenza da sottrarre a vecchie logiche baronali e da sostenere con
una percentuale fissa del nostro PIL non inferiore a quella dei paesi del nord
Europa per farne un luogo che offra la possibilità a tutti gli studenti
meritevoli di conseguire la laurea (il numero dei laureati in Italia è in forte
decrescita e supera di poco il 20 per cento contro il 40 per cento dei paesi
europei più avanzati). Anche il sistema della doppia laurea va rivisto non
avendo generato maggiori opportunità per aprirsi al mercato del lavoro. Il
nostro Paese attraversa una duplice crisi. Quella dei giovani che sono
costretti ad abbandonare l'università e quella dei laureati senza lavoro, e che
a volte sono costretti a lasciare l'Italia, imbarazzante analogia con il nostro
passato di primo Novecento. La differenza è che oggi lasciano l'Italia i
cervelli, gli scienziati, i ricercatori. Il Psi tenterà con tutti i suoi mezzi
di potenziare la ricerca, di considerare la cultura, il turismo, la scienza, lo
sport come straordinari fonti di sviluppo e di occcupazione. Proporrà per
questo l'istituzione del ministero della Cultura e, d'altro lato, di quello del
Turismo, nonché di un singolo ministero dello Sport che, senza sottarre al Coni
i suoi poteri, rilanci la pratica sportiva anche come occasione di prevenzione
e dunque di potenziale risparmio di cure. Si tratta di funzioni che devono
essere considerate fondamentali per il futuro dell'Italia. Il Psi tali le
considererà nella futura azione parlamentare.
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