martedì 31 gennaio 2012
lunedì 30 gennaio 2012
PSE: un'azione europea per contrastare la disoccupazione giovanile
Il PSE lancia un appello per garantire un autentico benessere ai giovani dell'Unione Europea
Non la vuota retorica della 'proposta Merkozy'.
(28 gennaio 2012, Bruxelles) Il Partito del socialismo europeo (PSE) ha richiesto che una vera azione europea sulla crisi di disoccupazione giovanile sia una delle principali conclusioni del vertice Ue il Lunedi (30 gennaio). Il partito ha anche pesantemente criticato la 'proposta vuota' sul tema del Cancelliere tedesco Merkel e del presidente francese Sarkozy.
Il Presidente PSE, Sergei Stanishev, ha detto che, dopo un anno di consultazioni ad alto livello politico, il PSE ha un piano dettagliato per combattere la disoccupazione giovanile. "La disoccupazione giovanile costi dell'Unione europea 2 miliardi di euro l'settimana" ha detto il presidente PSE, " dovrebbe essere introdotto un sistema europeo di garanzie per i giovani, in modo che ad ogni giovane in Europa si possa fornire istruzione superiore o percorsi di formazione, al più tardi quattro mesi dopo aver lasciato l'istruzione o dalla cessazione del lavoro. L'UE deve investire i fondi necessari per tirare fuori dalla disoccupazione almeno 2 milioni di giovani entro la fine del 2014. "
Egli contrappone nettamente con questo le proposte di Merkel e Sarkozy che ha fatto "riferimenti vaghi e non vincolanti per la disoccupazione giovanile". Mr. Stanishev ha detto che: "gli europei non sono stupidi. Hanno visto i leader francesi e tedeschi spendere enormi capitali politici per creare un duro trattamento di "austerità". Nessuno si lascerà ingannare da questo accordo sulla carta a firma "Merkozy" redatto in tutta fretta, che sulla disoccupazione giovanile non prevede né investimenti per i giovani, né una legislazione concreta. Questa intesa è solo 'musica d'atmosfera' progettato per distrarre le persone dal loro programma duro di tagli, deregolamentazione e liberalizzazione ".
Al contrario, la proposta dettagliata PSE, formulata dal gruppo di lavoro PSE sulla disoccupazione giovanile, chiama in causa l'introduzione della Garanzia per la Gioventù entro fine 2013. Negli ultimi anni i partiti socialdemocratici di Austria e Finlandia hanno implementato modelli di garanzia per i giovani con grande successo. Il cancelliere austriaco Werner Faymann e Vice-Primo Ministro finlandese Jutta Urpilainen hanno difeso l'idea a livello europeo. Werner Faymann ha invitato il Consiglio europeo e la Commissione europea a investire 10 miliardi di euro non spesi da risorse del Fondo sociale europeo per creare 2 milioni di nuovi posti per i giovani in Europa.
I principi socialdemocratici di questo schema echeggia in un comunicato pre-natalizio della Commissione, avviata dal Commissario agli Affari sociali UE, Lazlo Andor. Nel documento del 21 dicembre, dal titolo Iniziative di opportunità per i giovani, il socialdemocratico ungherese delinea la necessità di azioni concrete.
Il Partito dei socialisti europei sono pronti a discutere il piano di garanzia per i giovani nel pre-vertice di Lunedi alle 11. L'incontro si svolgerà presso la sede PES su 98 rue du Trone, Bruxelles.
Non la vuota retorica della 'proposta Merkozy'.
(28 gennaio 2012, Bruxelles) Il Partito del socialismo europeo (PSE) ha richiesto che una vera azione europea sulla crisi di disoccupazione giovanile sia una delle principali conclusioni del vertice Ue il Lunedi (30 gennaio). Il partito ha anche pesantemente criticato la 'proposta vuota' sul tema del Cancelliere tedesco Merkel e del presidente francese Sarkozy.
Il Presidente PSE, Sergei Stanishev, ha detto che, dopo un anno di consultazioni ad alto livello politico, il PSE ha un piano dettagliato per combattere la disoccupazione giovanile. "La disoccupazione giovanile costi dell'Unione europea 2 miliardi di euro l'settimana" ha detto il presidente PSE, " dovrebbe essere introdotto un sistema europeo di garanzie per i giovani, in modo che ad ogni giovane in Europa si possa fornire istruzione superiore o percorsi di formazione, al più tardi quattro mesi dopo aver lasciato l'istruzione o dalla cessazione del lavoro. L'UE deve investire i fondi necessari per tirare fuori dalla disoccupazione almeno 2 milioni di giovani entro la fine del 2014. "
Egli contrappone nettamente con questo le proposte di Merkel e Sarkozy che ha fatto "riferimenti vaghi e non vincolanti per la disoccupazione giovanile". Mr. Stanishev ha detto che: "gli europei non sono stupidi. Hanno visto i leader francesi e tedeschi spendere enormi capitali politici per creare un duro trattamento di "austerità". Nessuno si lascerà ingannare da questo accordo sulla carta a firma "Merkozy" redatto in tutta fretta, che sulla disoccupazione giovanile non prevede né investimenti per i giovani, né una legislazione concreta. Questa intesa è solo 'musica d'atmosfera' progettato per distrarre le persone dal loro programma duro di tagli, deregolamentazione e liberalizzazione ".
Al contrario, la proposta dettagliata PSE, formulata dal gruppo di lavoro PSE sulla disoccupazione giovanile, chiama in causa l'introduzione della Garanzia per la Gioventù entro fine 2013. Negli ultimi anni i partiti socialdemocratici di Austria e Finlandia hanno implementato modelli di garanzia per i giovani con grande successo. Il cancelliere austriaco Werner Faymann e Vice-Primo Ministro finlandese Jutta Urpilainen hanno difeso l'idea a livello europeo. Werner Faymann ha invitato il Consiglio europeo e la Commissione europea a investire 10 miliardi di euro non spesi da risorse del Fondo sociale europeo per creare 2 milioni di nuovi posti per i giovani in Europa.
I principi socialdemocratici di questo schema echeggia in un comunicato pre-natalizio della Commissione, avviata dal Commissario agli Affari sociali UE, Lazlo Andor. Nel documento del 21 dicembre, dal titolo Iniziative di opportunità per i giovani, il socialdemocratico ungherese delinea la necessità di azioni concrete.
Il Partito dei socialisti europei sono pronti a discutere il piano di garanzia per i giovani nel pre-vertice di Lunedi alle 11. L'incontro si svolgerà presso la sede PES su 98 rue du Trone, Bruxelles.
sabato 14 gennaio 2012
PSI: giù i costi della politica, ma senza intaccare la democrazia!
Ancona - 11/01/2012
COMUNICATO STAMPA
La
moralizzazione dei costi della politica non può significare limitare la
democrazia e la rappresentanza istituzionale - Il PSI delle Marche
decisamente contrario alla proposta di legge del Presidente Gianmario
Spacca.
Il PSI è stato uno dei primi a
presentare, attraverso il suo consigliere Moreno Pieroni, una
proposta di legge per alleggerire i costi della politica,
moralizzare la spesa pubblica, abbattere i privilegi dei
consiglieri regionali.
Quindi senza ombra di
dubbio siamo favorevoli e disponibili a discutere tutte quelle
proposte di legge che abbiano come obiettivo la riduzione dei
privilegi e dei costi della politica.
Ma con
la stessa fermezza siamo contrari a quelle proposte demagogiche e
populiste, che nei fatti oltre a contenere i costi della politica ,
rappresentano un vero attacco alla democrazia rappresentativa e alla
più ampia partecipazione istituzionale delle forze democratiche
presenti in Italia e nelle Marche.
La
posizione dei socialisti sulla moralizzazione dei costi della
politica è stata rappresentata al Presidente Spacca in tempi non
sospetti, subito dopo la presentazione della nostra proposta di
legge, su cui ebbe ad esprimere un consenso di massima.
In
quella circostanza evidenziammo la nostra piena disponibilità, al
ridimensionamento del numero degli assessori esterni, alla
riduzione delle indennità, nonché alla eliminazione del vitalizio,
ma affermammo con decisione la nostra contrarietà alla riduzione
dei consiglieri regionali, poiché questo avrebbe significato
l’eliminazione dall’istituzione regionale della gran parte delle forze
politiche presenti nel tessuto democratico di questa Regione.
Ribadiamo
in questa circostanza che la proposta del Presidente Spacca,così
come apparsa sulla stampa regionale, a nostro avviso è demagogica,
populista ed antidemocratica, tendente nei fatti ad eliminare dal
parlamento regionale significative forze politiche che hanno
contribuito alle conquiste democratiche della nostra Regione e che
mantengono ancora un forte radicamento nel tessuto sociale delle
Marche.
Una proposta che nei fatti
configura,sotto mentite spoglie,il mantenimento del “porcellum
nazionale”, nel mentre milioni di italiani hanno chiesto il
referendum per abolirlo, ed il diritto di rappresentanza
istituzionale soltanto ai due maggiori partiti di maggioranza ed
opposizione.
I Socialisti delle Marche si
opporranno fermamente a tale proposta di legge, chiamando a
raccolta tutte le altre forze politiche presenti nel parlamento
regionale e nelle istituzioni marchigiane, contro la convergenza
“bipartizan” di PD e PDL che consentirebbe,impropriamente ed in
maniera antidemocratica,soltanto a queste forze politiche di
rappresentare i marchigiani nella regione.
I
socialisti ribadiscono la loro piena disponibilità su una proposta
di legge che colpisca i privilegi della politica, ne riduca anche
drasticamente i costi ,ma mantenga la rappresentanza “parlamentare
regionale “ a 40 consiglieri (+ il Presidente) con la stessa spesa
necessaria, prevista o prevedibile per una Assemblea Regionale di
30 consiglieri.
In sostanza si alla
riduzione dei costi previsti per trenta consiglieri, ma lasciando la
rappresentanza istituzionale con 40 consiglieri, per non
mortificare la partecipazione territoriale e la rappresentanza
democratica .
I socialisti sfidano
il Presidente Spacca ed i partiti maggiori a dimostrare la loro
buona fede,contenendo i costi senza limitare la democrazia ed
evitando che la partecipazione democratica alla vita politica sia
solo prerogativa di un “censo” ricco e benestante, ma che venga
consentita a tutti, anche ai partiti e movimenti minori,così come
garantito dalla Costituzione Italiana.
IL SEGRETARIO REGIONALE PSI –MARCHE
(Dr. Luciano Vita)

lunedì 9 gennaio 2012


E' tornato l'Avanti!
www.avantionline.it
Il Partito Socialista e l'Italia ritrovano, il loro quotidiano: Avanti!, che uscì per la prima volta il 25 dicembre 1896. Una
voce per le donne e per gli uomini, a servizio dei giovani che
sperano, attendono, costruiscono una stagione di maggiori diritti, un
tempo di rispetto dei cittadini, come persone e come aggregazioni in
cui si esprimono e che la Costituzione tutela.
E' quotidianamente on line.
Dopo illustri
direzioni come Bissolati, Nenni, Pertini, Craxi, Intini e Ghirelli,
lo storico quotidiano riapre sotto la direzione di Giampiero Marrazzo.
Questo l'augurio del neo direttore nell'editoriale di apertura: "Se l'Avanti!
riprende piede oggi, così come il mio impegno verso tutti i lettori e
le lettrici è soprattutto per dare un'altra voce a chiunque abbia la
necessità di non sentirsi isolato rispetto la sua idea di sociale.
Per tutti coloro che vivono sul territorio e che vedono quotidianamente
notizie a cui andrebbe data la giusta attenzione e su cui far
riflettere chi siede poltrone non più inamovibili, per tornare a far
fare il proprio mestiere a chi era stato destituito nell'immaginario
collettivo di qualsiasi rispettosità, istituzionalità e affidabilità.
Ecco, per tutti questi riapre l'Avanti!".
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